PUBBLICITA’: naufragio o scialuppa di salvataggio? (Parte 1)

Ad oggi, possiamo affermare di essere travolti da una pubblicità effetto “tsunami”, nelle sue forme più disparate.

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Abbiamo da una parte gli spot televisivi/radiofonici, i volantini, gli annunci su giornali, riviste, pagine gialle, i 3 x 6 che ingannano l’attesa del pullman che sta tardando, e così via, i quali costituiscono nel complesso la pubblicità “tradizionale”.

Dall’altra, però, c’è la pubblicità alternativa, al passo coi tempi: la pubblicità online, che si serve di mezzi di comunicazione come blog (ma non mi dire!! ), social network (Facebook/Twitter…), newsletter, landing page (eccetera eccetera), di cui tratteremo nel prossimo articolo.

 

Ma quali sono le sostanziali differenze?

 

Partiamo dalla pubblicità tradizionale ed esploriamone i vantaggi!

 

Prendiamo, per esempio, un 3 x 6, un cartellone pubblicitario. Il fatto che esso sia alla portata di tutti, determina un bacino d’utenza vasto (che comprende chi potrebbe essere interessato al tuo prodotto, ma anche chi non gliene frega una mazza) o ancora meglio uno spot televisivo che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, attraverso le immagini, le “frasi ad effetto” e le MAGICHE DIMOSTRAZIONI dell’efficacia assoluta del detersivo contro le macchie di vino sulla tovaglia, che era gialla al momento dell’acquisto, ma dopo il super-lavaggio è diventata bianca come non mai.

(A confronto, a Casper gli fa un baffo!)

Ma secondo la mentalità comune, “lo dice la TV…”

Comunque torniamo a noi…

Questi sono i due principali vantaggi della pubblicità tradizionale, ma… i “talloni d’Achille”?

 

1- Costi troppo elevati: quindi a meno che tu non abbia un brand affermato come quello dei pannolini che compri a tuo figlio, o non abbia un disperato bisogno di indebitarti, non so se ti convenga fare uno spot televisivo.

2- Talvolta può risultare fastidioso, quando magari interrompe il film sul più bello…e lì come volano le bestemmie! Scherzo, il senso è che l’occhio dell’uomo moderno è talmente abituato a queste aggressioni pubblicitarie che si annoia ad attenderne la fine.

3- Volantinaggio? Si certo, è un investimento meno oneroso rispetto ad uno spot pubblicitario, ma… sei in grado di dirmi precisamente quanti volantini sono stati letti, quanti conservati e quanti neanche guardati con indifferenza e buttati nella spazzatura?Zero statistiche equivale a zero certezze.

4- È anche controproducente ai fini dell’eco-sostenibilità, in quanto vi è uno spreco abnorme di carta.

 

Ecco i pro ed i contro della pubblicità tradizionale.

 

Naufragio o scialuppa di salvataggio?

 

Aspetta a rispondere! Prima…

…non perderti il prossimo articolo sulla pubblicità online per completare il quadro generale del mondo della comunicazione!

 

Alla prossima.

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